L’osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia, un’organizzazione culturale nata nel 2020 con lo scopo di raccogliere in forma digitale le migliori istanze della società civile e così selezionare idee e soluzioni al fine di favorire una concreta ed efficiente ripresa del Paese a seguito dell’emergenza sanitaria e della crisi energetica, ha riscontrato che ad aprile il debito delle amministrazioni pubbliche è cresciuto per il terzo mese consecutivo. L’aumento è pari a 21,8 miliardi rispetto al mese precedente e porta il debito a 2.811,6 miliardi, aggiornando così un nuovo record.
Dopo aver toccato i 2.772 miliardi a febbraio, a marzo il debito delle amministrazioni pubbliche era aumentato di 17,8 miliardi attestandosi a 2.789,8 miliardi. A gennaio era sceso di 6 mld rispetto a dicembre, portandosi su 2.756,5 miliardi.
L’incremento di aprile, spiega la Banca d’Italia, riflette la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (10,9 miliardi, a 40,3), il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (9,1 miliardi), nonché l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,8 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, la variazione del debito ha riguardato quasi interamente quello delle amministrazioni centrali, mentre il debito delle amministrazioni locali e degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile.
Alla fine di aprile la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 25,8%, sostanzialmente invariata rispetto al mese precedente; a marzo (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) la quota detenuta dai non residenti era pari al 26,3% e quella degli altri residenti (ossia, soprattutto famiglie e imprese non finanziarie) al 10,7% (a fronte rispettivamente del 26,6 e del 10,1 per cento del mese precedente).
Ad aprile la vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,7 anni, inoltre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 38,7 miliardi, in aumento del 13,4% (4,6 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2022. Nei primi quattro mesi dell’anno le entrate tributarie sono state pari a 152,9 miliardi, in aumento del 6,9% (9,8 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.