Il Global Innovation Index 2023 ha portato l’Italia a salire di due posizioni, piazzandosi al 26º posto su 132 nazioni. Nonostante questo progresso, l’Italia rimane distante dai Paesi leader in Europa e dalle economie principali del G7. Questo indice valuta la propensione all’innovazione attraverso diversi indicatori suddivisi in categorie quali investimenti in ricerca e sviluppo, dimensione del PIL, infrastrutture, capitale umano, istituzioni, creatività, conoscenze e tecnologia.
Sebbene l’Italia si trovi a ridosso di Malta e davanti a Cipro, la classifica è dominata dalla Svizzera seguita da Svezia, USA, Gran Bretagna, Singapore, Finlandia, Olanda, Germania, Danimarca e Corea del Sud.
Il presidente di Manageritalia, Mario Mantovani, evidenzia la necessità di migliorare la capacità delle aziende italiane di attrarre investimenti esteri e nazionali, utilizzandoli come stimolo per l’innovazione. Questo potrebbe essere fondamentale per consolidare il posizionamento dell’Italia nel contesto globale dell’innovazione:
“Per farlo, aumentando anche quelli privati nazionali e metterli al servizio anche dell’innovazione, dobbiamo però incrementare la capacità di gestione manageriale e di fare sistema delle nostre aziende. L’innovazione oltre che stimolata va messa a sistema sia in azienda che nelle filiere e per farlo serve organizzarla e darle corpo e sostanza perché startup e Pmi possano incanalarla verso nuovi modelli di business e organizzativi e prodotti e servizi che sviluppino alto valore e capacità di competere sui mercati. In tutto questo una maggiore managerialità nel nostro sistema economico e una valorizzazione delle competenze di tutti sarebbe la vera prima e determinante innovazione da mettere in campo”.