Il governo italiano potrebbe puntare su un costruttore a sua volta italiano per rafforzare la produzione nazionale di automobili e raggiungere l’obiettivo di un milione di veicoli prodotti all’anno. Alla fine della scorsa settimana, DR Automobiles ha presentato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy un progetto per un nuovo impianto di assemblaggio di auto elettriche e ibride a Macchia d’Isernia, in Molise. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, Massimo Di Risio, fondatore e presidente del gruppo molisano, ha incontrato il ministro Adolfo Urso per discutere di “transizione green e piani di sviluppo della DR in Italia”.
Il gruppo molisano prevede un investimento iniziale di 50 milioni di euro per la costruzione del nuovo stabilimento, cifra che potrebbe aumentare grazie agli incentivi pubblici del PNRR. Questo progetto segna un cambiamento significativo nel modello di business di DR Automobiles. Finora, l’azienda ha importato auto cinesi, modificandole con dettagli estetici minimi. Con il nuovo impianto, invece, si mira a una produzione effettiva in Italia, pur continuando a utilizzare componenti provenienti in gran parte da fornitori cinesi, come Chery, Baic e Dongfeng.
Il piano di investimenti arriva in un momento di forte crescita per DR Automobiles, che nel 2023 ha venduto 32.657 auto in Italia (36.193 considerando anche i mercati esteri), aumentando il fatturato a 700 milioni di euro, con un incremento del 52% rispetto al 2022. Il nuovo stabilimento a Macchia d’Isernia potrebbe non solo contribuire alla crescita del gruppo, ma anche offrire un’opportunità per i marchi cinesi. Questi, preoccupati dai dazi sull’importazione di veicoli elettrici dalla Cina, potrebbero trovare in Italia una base produttiva all’interno dell’Unione Europea, sfruttando l’infrastruttura della DR Automobiles come una sorta di “cavallo di Troia”.