Cresce a 2,5 miliardi di euro la dote del Ministero dello Sviluppo economico che con questa misura punta a ridare linfa all’ecosistema innovativo del paese.
Sono stati 550 milioni l’ulteriore aggiunta ai 2 miliardi già precedentemente stanziati dal ministro Giorgetti attraverso il Decreto Infrastrutture del 26 luglio 2022: quella cifra era infatti già destinata foraggiare i fondi di venture capital e venture debt, così anche il mezzo miliardo extra mutuato dai fondi del PNRR.
Per avvalersi però dei fondi europei sarà necessario che gli investimenti si limitino a supportare i processi di transizione ecologica e digitale.
Ma non è finita qui: Cassa Depositi e Prestiti con circa 600 milioni di euro di esborso ambisce a far decollare definitivamente un sistema che dovrebbe diventare capital al 100% Made In Italy; ovvero i fondi sono istituiti da SGR, ovvero la società di venture capital di Cassa Depositi e Prestiti, organismo gestito interamente dalla stessa e guidato secondo alti criteri di professionalità e logiche di mercato. SGR, su mandato di CDP, alloca quindi i fondi a propria disposizione: 1,7 miliardi di euro saranno destinati a fondi italiani di venture capital, mentre altri 800 finanzieranno la trasformazione o la riconversione di startup e Pmi innovative in chiave digitale green.
SGR disporrà di una libertà quasi assoluta nell’allocazione dei fondi con l’obbligo però di destinare una quota non inferiore a 300 milioni di euro agli investimenti che supportano la riconversione e la transizione in chiave ambientale e digitale delle filiere produttive nazionali.