L’amministratore delegato di Omio, Nareen Shaam, ha parlato delle criticità del trasporto su rotaia e bus in Italia; il digitale non è ancora pervasivo come dovrebbe.
E’ innegabile che l’Italia stia facendo grandi passi avanti negli ultimi tempi sull’innovazione digitale, ma la strada da percorrere non è certo conclusa. In particolare il settore dei trasporti continua a non superare le abitudini dell’analogico, un disservizio che ricade prima di tutto sugli utenti. In particolare i problemi si riscontrano nei viaggi tra le piccole località, scarsamente collegate tra loro, mentre eccellenti sono le infrastrutture (anche digitali) per muoversi tra i grandi centri.
Così ne ha parlato l’AD di Omio, app che si propone l’obiettivo di rendere totalmente digitale ed unificato l’acquisto dei biglietti per il trasporto su ogni distanza:
“L’Italia è un Paese in cui non manca certo la concorrenza. Infatti, negli ultimi anni i prezzi su strada sono calati di circa il 30%. La competizione crescente però non è riuscita ad innescare la spinta all’aggiornamento, necessaria per semplificare l’esperienza degli utenti. In molte località turistiche, per esempio, le società sono ancora ferme ai biglietti cartacei acquistabili soltanto in modalità offline. Omio dal canto suo, si posiziona nel mercato proprio per colmare questo vuoto, fornendo il proprio software alle piccole compagnie che lo richiedono.
Per l’utente non cambia nulla il prezzo finale rimane lo stesso, che compri da noi o da Trenitalia. Ma usando il nostro servizio, con un solo login può prenotare anche il traghetto e il pullman per arrivare a destinazione”.
Un problema non da poco è poi rappresentato dal fatto che per coloro che accettano di aderire all’iniziativa di Omio l’azienda si trova a fare i conti con gravi carenze nella raccolta dei dati, con un lavoro per questa piattaforma che può raggiungere i 9 mesi di lavoro.
I cambiamenti delle abitudini dei consumatori conseguenti la pandemia tuttavia sono la più grande spinta verso l’innovazione, considerata la migrazione verso i piccoli centri e la richiesta sempre più pressante degli utenti di poter acquistare i biglietti già online, senza attendere l’arrivo in stazione. Anche l’attenzione alla sostenibilità gioca poi una parte importante in questo processo, così infatti chiosa Nareen Shaam:
“Gli utenti stanno lentamente abbandonando l’aereo per coprire distanze brevi e medie. I nostri dati affermano che, se prima del Covid volare era un’opzione solo per viaggi lunghi più di tre ore, oggi la soglia si è alzata a cinque. Secondo le stime, si innescherà un circolo virtuoso nel quale le società ferroviarie guadagneranno di più e disporranno delle risorse per investire in mezzi migliori, più veloci e competitivi”.