Chi non ama le vacanze? Le ferie per molti italiani ed occidentali sono il momento più atteso dell’anno e, nella misura in cui è possibile, sono accompagnate da viaggi alla scoperta di luoghi nuovi o verso una meta conosciuta, anche solo per rilassarsi cambiando un po’ aria.
Il turismo è innegabilmente da ormai più di mezzo secolo un vero e proprio fenomeno di massa e continua ad evolversi, seguendo sempre nuovi trend ed adattandosi alle nuove tecnologie.
Oggi siamo nel bel mezzo della transizione, iniziata pochi anni orsono, verso il cosiddetto turismo 5.0: se il turismo del XX secolo ha portato a danni ambientali e sociali non da poco, quello nuovo punta decisamente verso la sostenibilità in ogni ambito. Infatti, sempre più sono coloro che viaggiano alla ricerca di un’esperienza più autentica, priva di quei grandi complessi nati su misura come centri commerciali, resort e simili, che permetta di riscoprire un legame non solo con la natura, ma anche con le tradizioni e le culture locali.
Un turismo, quindi, non più solo da “vedere”, ma da “vivere”, che pone sempre l’uomo al centro, ma lo libera da tappe obbligate, permettendogli di pernottare in alberghi diffusi e di cimentarsi in attività che appaghino una curiosità naturale, come ad esempio corsi di cucina etnica, perfetti per portare per sempre con sé un po’ del sapore della meta visitata. Il tutto senza gravare (eccessivamente) sulle comunità locali e, soprattutto, sull’ambiente.
Ma il turismo 5.0 non è solo questo, è anche un adattamento, in parte forzato, alle nuove tecnologie, in particolare a quelle riguardanti il mondo digitale e dei social network. Non è difficile, in effetti, fare caso a come in sempre più città ed altre mete turistiche stiano comparendo QR code in grado di fornire informazioni utili all’avventore, rendendo l’esperienza più arricchente e trasponendone una parte nel mondo digitale.
Se poi i social network sono sempre più padroni della scena, non possono che influenzare anche le scelte per le nostre vacanze: la capacità di creare uno storytelling, spesso anche semplicemente fotografico, attorno ad una meta turistica e pubblicizzarlo sui social è diventata una parte fondamentale di un nuovo turismo che punta ad attirare a sé un pubblico più consapevole e più esigente. I social risultano fondamentali anche per la raccolta di feedback, uno degli strumenti più seguiti da chi acquista un servizio online, ma anche tra i più utili per migliorarsi ed offrire un’esperienza di qualità sempre superiore, anno dopo anno. Infine, ma questo sarà probabilmente al centro dell’esperienza turistica 6.0, fanno capolino anche le intelligenze artificiali, incredibili fonti di dati, che permettono agli operatori del settore di aggiornarsi costantemente ed incrementare notevolmente i flussi, se ben coordinate attraverso campagne social ed altri tipi di pubblicità. A quanto pare le macchine iniziano a conoscerci meglio di noi stessi.
Quello che stiamo analizzando è dunque un fenomeno complesso e che a prima vista appare quasi contradditorio, tra un ritorno verso la tradizione e la natura ed al contempo l’avanzare inestinguibile della tecnologia che permette di comprendere ed analizzare sempre di più le esigenze dei clienti.
Gli antichi greci si affidavano alla tradizione per trovare nuovi spunti di innovazione, in questo caso invece è proprio attraverso l’influsso dell’innovazione che stiamo tornando a scoprire la nostra ed altre tradizioni.
NEH EXPERIENCE: IL NUOVO TURISMO IN PIEMONTE
Questo nuovo tipo di turismo ha di recente fatto capolino anche in Piemonte con Neh Experience, un startup nata nel 2021 con il presupposto di riaccendere il settore dopo i difficili anni della pandemia.
In origine questa piattaforma nasce infatti come una semplice pagina Instagram dal nome “Piemonte Food” che offriva consigli sui migliori ristoranti della regione, ma si è poi evoluta, grazie anche all’ingresso di due soci, divenendo una startup e fornendo pacchetti esperienziali incentrati sull’idea di un turismo alternativo a quello di massa e studiati con cura per soddisfare al meglio i clienti attraverso partnership con varie attività del settore HoReCa e non solo. Un esempio perfetto di un business fluido, in grado di evolversi seguendo le nuove esigenze di un pubblico sempre più difficile da accontentare.
L’importanza della tradizione e della cultura locale all’interno di questa startup si percepisce già dal nome: “neh” infatti è uno dei più tipici intercalari piemontesi e poche parole riportano alla mente la nostra terra come questa.