Sono sempre più i Paesi occidentali che per arginare l’accumulo di ricchezze nelle tasche di pochissimi, tendenza inevitabile del capitalismo, propongono come soluzione una tassa patrimoniale.
In Italia il tema di una tassa sul patrimonio è generalmente poco gradito al pubblico, anche ai piccoli risparmiatori, spaventati dal vedere aumentare ulteriormente la pressione fiscale, ma senza una patrimoniale le necessità redistributive sempre più impellenti del Bel Paese sembrano destinate ad essere frustrate. Sul tema si è espresso il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra:
“Il presidente Usa Biden ha annunciato una tassa del 25% sui redditi dei miliardari per finanziare la riforma sanitaria e un lieve aumento del prelievo sui redditi superiori ai 400mila dollari annui.
A Strasburgo 130 eurodeputati hanno firmato una petizione per chiedere l’introduzione di una tassa sulle grandissime ricchezze in tutta l’Unione Europea: 1,5% sui patrimoni superiori ai 50 milioni.
È incredibile non averne sentito parlare. Perché in Italia per troppi media, ma anche per una parte della politica progressista, la parola “patrimoniale” è ancora una bestemmia. E quindi non si pronuncia e non se ne parla.
Mentre proprio persino negli Usa, nella patria del capitalismo è caduto il tabù, in Italia si fa ancora molta fatica. Anzi avanza la flat tax e i favori fiscali ai più ricchi. Eppure dovrebbe essere chiaro che non esiste alternativa alla destra senza giustizia sociale; e non esiste giustizia sociale senza aumentare il contributo dei più ricchi per aiutare chi ha di meno. Ma fa così tanta paura questa cosa?”.