Sono sempre più i casi conclamati di bullismo scolastico che colpiscono non solo gli studenti più fragili, ma financo gli insegnanti e per ora il problema sembra troppo poco considerato.
Un brutto segnale quello che proviene dal mondo dell’educazione: gli episodi di violenza nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico sono un trend in costante crescita.
Questo rappresenta un grave campanello d’allarme, tanto da indurre il Ministero dell’istruzione e del merito a immaginare forme di vigilanza e tutela attiva sia nei pressi che all’interno delle scuole.
Atteggiamenti d’odio, lesivi della dignità personale del docente e spesso causa di danni fisici e psicologici, deleteri anche per la qualità del servizio scolastico a detrimento di tutti, sono la spia di un disagio dilagante che si autoalimenta.
In un panorama che non vede certo le istituzioni brillare per iniziativa Meritocrazia Italia propone l’introduzione della figura di Tutor formati e qualificati, preferibilmente selezionati tra pensionati delle forze dell’ordine o delle armi, oppure altri pensionati interessati. I Tutor dovrebbero assicurare la presenza presso gli Istituti scolastici a partire da 40 minuti prima dell’inizio delle lezioni fino a 40 minuti successivi alla fine delle ultime lezioni, e supportare la Direzione scolastica nella raccolta di informazioni ed evidenze necessarie nel caso in cui si rendesse necessario richiedere l’intervento dell’Avvocatura generale dello Stato al fine di assicurare la rappresentanza e la difesa del personale della scuola, nelle sedi civili e penali, ai sensi dell’articolo 44 del r.d. n. 1611 del 1933. Dovrebbero quindi riferire settimanalmente alla Direzione scolastica delle attività svolte, segnalando eventuali situazioni che necessitano l’intervento da parte dell’istituzione scolastica.
Lungi dal risolversi in un ruolo repressivo di polizia, i Tutor devono assicurare capacità di ascolto per raccogliere anche informazioni su eventuali episodi di bullismo ed emarginazione, per poter garantire immediato supporto alle vittime.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di ridare vigore al principio della responsabilità di chiunque si trovi all’interno di un Istituto scolastico e di restituire piena serenità al contesto lavorativo degli insegnanti e del personale scolastico, nonché al percorso formativo degli studenti.
L’idea non è affatto malvagia, ma sarebbe ancora più importante cercare di trovare una soluzione al problema alla radice, cercando di comprendere da dove derivi questa ondata di violenza e mancanza di rispetto gratuita verso l’autorità. La risposta probabilmente risiede nei modelli educativi adottati dai genitori…