Durante la nona edizione del Digital Italy Summit 2024, sono emersi dati preoccupanti sulla cybersecurity in Italia e una riflessione di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sulla crescente centralità dell’intelligenza artificiale (AI) nell’economia e nell’innovazione nazionale. L’evento, organizzato da TIG – The Innovation Group, ha presentato i risultati dell’indagine Cyber Risk Management 2024, che ha evidenziato sfide e opportunità per le aziende italiane nel contesto dell’innovazione digitale.
Il 95% delle aziende italiane ha riportato attacchi di phishing, mentre il 52% ha riscontrato spam e botnet, con il 44% colpito da smishing e vishing. Le minacce, sempre più sofisticate come ransomware e malware, spingono le imprese a intensificare le difese informatiche. In risposta a tali minacce, l’81% delle aziende considera prioritaria la formazione del personale, e il 73% sottolinea l’importanza della tempestività nella risposta agli attacchi, aspetti essenziali per la cyber resilienza.
Nel panorama della cybersecurity, l’intelligenza artificiale rappresenta sia un’opportunità che un rischio. Elena Vaciago, Research Manager di TIG, ha spiegato che, se da un lato la AI rafforza la difesa e automatizza i processi, dall’altro accresce la sofisticazione degli attacchi, ponendo l’esigenza di bilanciare l’automazione con l’intervento umano.
Le aziende italiane si confrontano anche con nuove sfide normative, come il DORA (Digital Operational Resilience Act) e la direttiva NIS 2, che introducono rigorosi standard di resilienza digitale e sanzioni per la non conformità. Tuttavia, molte aziende non sono ancora pronte a rispettare questi requisiti, sottolineando la necessità di un impegno continuo nella gestione del rischio informatico.
Adolfo Urso, intervenuto al summit, ha esposto una chiara visione sulla necessità di un approccio antropocentrico all’intelligenza artificiale. Per il Ministro, l’Italia deve considerare la persona come elemento centrale nello sviluppo tecnologico, un principio incarnato dall’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci. Urso ha sottolineato il contributo italiano alla regolamentazione europea sull’AI, volta a bilanciare l’innovazione con la protezione dei diritti dei cittadini e l’etica.
“La competitività italiana”, ha dichiarato Urso, “si giocherà sempre di più sulle applicazioni industriali dell’intelligenza artificiale”. Il Ministro ha menzionato l’importanza di iniziative come il Piano Transizione 4.0 e la Fondazione Intelligenza Artificiale di Torino, che punta a modernizzare il comparto produttivo nazionale nei settori strategici del manifatturiero, agricoltura, energia, trasporti e logistica.
Infine, Urso ha posto l’accento sull’importanza delle competenze digitali, essenziali per garantire una crescita sostenibile e responsabile del settore. Per rispondere alla domanda di nuove figure professionali, il sistema educativo italiano sta ampliando i percorsi universitari e gli ITS per formare esperti in AI, capaci di affrontare le sfide future. “Innovare e adottare tecnologie avanzate è la leva indispensabile per acquisire competitività. Il nostro impegno è quello di supportare le imprese, favorendo l’adozione responsabile dell’AI in un contesto di crescita sostenibile”, ha concluso Urso.