L’editoria italiana continua a rappresentare la principale industria culturale del Paese, con un giro d’affari di 3,38 miliardi di euro registrato nel 2022. Questo dato rappresenta un incremento di quasi 300 milioni rispetto al 2019, l’ultimo anno precedente la pandemia. Sebbene sia evidenziata una leggera diminuzione (-1,5%) rispetto all’anno precedente, la situazione complessiva rimane positiva. Questi dati emergono dal Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia, presentato in occasione della partecipazione italiana alla Buchmesse di Francoforte dall’Associazione Italiana degli Editori, presieduta da Innocenzo Cipolletta.
Lo stesso ha commentato la situazione affermando:
“È un’editoria in salute, anche se ha subito un leggero calo rispetto all’anno di boom successivo alla pandemia. Tuttavia, c’è ancora spazio per una crescita ulteriore. L’obiettivo principale dovrebbe essere la promozione della lettura in Italia, attraverso politiche volte a stimolare la domanda e a incrementare la capacità di lettura nel paese.”
Il Rapporto mette in evidenza che il tasso di lettura in Italia è cresciuto: il 71% degli italiani tra i 15 e i 74 anni dichiara di aver letto almeno un libro, sia in formato cartaceo che elettronico, o di aver ascoltato un audiolibro nei dodici mesi precedenti. Questo rappresenta un incremento del 3% rispetto al 2019, quando il dato era del 68%. Inoltre, i numeri dei primi nove mesi del 2023 mostrano vendite in crescita rispetto al 2022, raggiungendo 1.033,5 milioni di euro solo nel mercato del commercio, confermando la solidità dell’editoria in un contesto post-Covid. Sebbene il numero di copie vendute nei primi nove mesi del 2023 sia sceso di un milione rispetto all’anno precedente, è comunque in crescita di quasi nove milioni rispetto al 2019.
Per consolidare questo trend positivo, Cipolletta ritiene essenziale lo sviluppo di una politica industriale più solida. Questa politica dovrebbe promuovere l’innovazione, facilitando le piattaforme di distribuzione e promozione dei libri, nonché difendere il diritto d’autore, che le nuove tecnologie mettono in discussione.
Un altro aspetto importante, specialmente in una fiera internazionale come Francoforte, è l’internazionalizzazione dell’editoria italiana. Nel 2022, l’Italia ha acquisito i diritti di traduzione di 9.432 titoli da editori stranieri e ha venduto all’estero i diritti di traduzione di 7.889 opere italiane. Cipolletta ha sottolineato l’importanza di un maggiore contributo da parte del governo per quanto riguarda le traduzioni, al fine di abbattere le barriere all’esportazione del diritto d’autore.
Alla Buchmesse, l’Italia è rappresentata da 137 espositori, di cui 63 sono ospitati nello Spazio Italia, lo stand collettivo italiano organizzato da ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in collaborazione con l’Associazione Italiana degli Editori. Questa partecipazione anticipa il ruolo di Paese ospite d’onore della fiera che l’Italia avrà nell’edizione del 2024.