Nell’ambito dell’innovazione sociale uno dei temi più controversi e dibattuti resta quello del Green Washing, o del Social Washing, secondo una estensione del concetto in senso più olistico, dall’ambiente e dall’impatto sull’ecosistema a quello sulla sostenibilità in senso lato, sociale oltre che ecologico.
Nel dibattito in corso intorno agli scenari che si prefigurano in un domani prossimo si alternano varie visioni di futuro e di sviluppo che in questi anni hanno preso forma, su tutte l’idea di sostituire al concetto di crescita quello di sviluppo, partendo dalla necessità di definire modelli che rimettano al centro la persona e la comunità e che siano in grado di consegnare il mondo a chi verrà dopo in condizioni simili a quelle nelle quali lo abbiamo a nostra volta ereditato.
La sostenibilità oggi va di moda e fa vendere, per cui spesso la comunicazione ha preso il sopravvento sulla reale capacità delle organizzazioni di promuovere pratiche realmente sostenibili.
Basti pensare alle grandi multinazionale del food o del fashion e alle filiere dell’organizzazione del lavoro o della distribuzione organizzate su scale sempre più globali. Il tema del Social Washing dunque va oltre la comunicazione per diventare parte integrante dell’identità di brand e della policy di una azienda o di una organizzazione, e si intreccia con il tema della responsabilità di impresa, il cosiddetto CSR.
Di questo tema si occupa da sempre il salone del CSR, giunto oggi alla sua undicesima edizione.
“Abitare il cambiamento” è il titolo dell’edizione 2023 del salone del CSR, dedicato alla innovazione sociale e al futuro sostenibile.
L’innovazione sociale passa dalla responsabilità, che secondo gli organizzatori del salone è l’unica strada possibile per lo sviluppo sostenibile. “Misurare l’impatto” inoltre” è il punto di partenza per definire strategie efficaci per un futuro sostenibile.”
Il salone del CSR è tante cose assieme. Si propone di essere un attivatore di energie positive e di buone pratiche, restando un evento culturale che mira a favorire il confronto tra le organizzazioni che operano nel non profit e le aziende che fanno concretamente CSR. Inoltre si configura come piattaforma dove comunicare e raccontare le proprie esperienze. Uscendo appunto dalla logica del Social Washing.
Attraverso le sue tappe in giro per l’Italia è infine un generatore di idee e, in prospettiva, un potenziale incubatore di Start Up e Scale Up “sociali”, cioè di iniziative che abbiano un impatto sociale a vantaggio della comunità.
In questa ottica il Salone pensa la sostenibilità come il risultato della collaborazione tra diversi attori sociali in grado di sostenere il cambiamento che serve per il pianeta, cambiamento che passa dalla trasformazione degli stili di vita e dall’impegno sociale e ambientale delle persone e delle organizzazioni.
Il salone si tiene negli spazi dell’università Bocconi a Milano 2023 il 4 il 5 e il 6 ottobre 2023 e rappresenta il punto di arrivo di un tour di 10 tappe nei territori che parte da Torino e attraversa la penisola da Nord a Sud, passando da Savona, Udine, Roma, Napoli, Bologna, Padova, Trento, Ancona e Messina, con l’obiettivo di valorizzare le esperienze concrete di imprese e territori, promuovere la cultura della sostenibilità, stimolare un’emulazione virtuosa.
A Torino, il 25 gennaio al circolo del Design di via san Francesco da Paola 17, si è parlato di racconti di impatto e di territorio.
Che cosa è la CSR?
La corporate social responsability è un concetto che si fa risalire al libro di Howard R. Bowen “Social Responsibility of Businessman” pubblicato nel 1953, che affronta il tema della responsabilità di una impresa verso la società.
La Corporate Social Responsibility aziendale viene ufficialmente definita nel 2001 dalla Comunità Europea come «l’integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate». Lla Comunità Europea impone alle imprese di maggiori dimensioni, (oltre 500 dipendenti e fatturato oltre i 40 milioni di euro), la rendicontazione delle informazioni non finanziarie, una cosa che molte imprese già facevano, intercettando il trend generale di interesse da parte dei consumatori verso i comportamenti etici di chi fa business
Quanto vale in Italia la CSR?
In Italia la CSR rientra nella legge 254/2016 che impone l’obbligo dell’inserimento nel bilancio delle spese destinate alla responsabilità sociale per le aziende quotate in borsa. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Socialis del 2020 gli investimenti nel 2019 in azioni di CSR e Sostenibilità da parte delle aziende italiane che hanno scommesso sul loro ruolo di produttori di valore sociale equivale a un miliardo e ottocento milioni di euro (1,771 mld). Il 92% delle aziende con più di 80 dipendenti dislocate sul territorio italiano investito nel CSR, segnando un trend in costante e netta crescita negli ultimi anni.