Aumenta la percezione delle disuguaglianze nell’accesso a servizi essenziali come sanità di qualità e abitazione, così come quella legata alle discriminazioni di genere. Al contrario, sembra attenuarsi la sensibilità verso le disuguaglianze connesse all’aumento della povertà, alla precarietà lavorativa e alla carenza di opportunità per i giovani.
A delineare questo scenario è il nuovo report FragilItalia – Disuguaglianze sociali e ascensore sociale, elaborato dall’Area Studi di Legacoop in collaborazione con Ipsos.
Il quadro che emerge è quello di un’Italia sempre più divisa, dove cresce la percezione di forti fratture sociali e di un blocco dell’ascensore sociale. Solo 3 cittadini su 10 ritengono che i propri figli potranno migliorare la propria condizione sociale, mentre il 60% si colloca nella parte bassa della scala sociale.
“La nostra è una società sempre più polarizzata,” afferma Simone Gamberini, presidente di Legacoop, “con la maggioranza della popolazione che si percepisce nella fascia più bassa della piramide sociale e una crescente consapevolezza delle disuguaglianze, soprattutto nell’accesso ai servizi essenziali.”
Il dato più allarmante, secondo Gamberini, riguarda il futuro: nel ceto popolare, la percentuale di chi teme che i figli avranno un destino peggiore è cresciuta di ben 15 punti in appena tre anni. “Un segnale chiaro di immobilità sociale – aggiunge – che impone una riflessione profonda e un intervento deciso. È il momento di varare un Piano Nazionale per l’Economia Sociale, capace di offrire nuove opportunità e ridurre le distanze.”