“Nei prossimi anni e decenni, una rapida trasformazione tecnologica influenzerà gli standard di vita degli esseri umani. È stato stimato che la tecnologia raggiungerà la pura autonomia entro il 2050. Questa trasformazione è stata battezzata ormai Industria 6.0: un’industria futuristica, la cui visione è molto più ampia delle altre rivoluzioni industriali che si sono succedute finora.”
L’esigenza di un nuovo approccio all’organizzazione della produzione e delle filiere commerciali è anche imposto dal periodo (che pare ormai essere diventato ininterrotto) di situazioni dello scenario internazionale di repentini stress, mutamenti e situazioni critiche: COVID-19, crisi internazionali geopolitiche, crisi nelle supplychain.
La futura Industria 6.0 si concentra sulla progettazione e sull’utilizzo di tecnologie e delle loro applicazioni in ogni campo per garantire una serie di principi quali:
- L’antifragilità vale a dire “… una proprietà dei sistemi che aumenta la loro capacità di prosperare in seguito a fattori di stress, shock, volatilità, rumore, errori, guasti, attacchi o guasti
- Il ruolo centrale del consumatore che diventa “driver” di scelte dell’azienda e viene posto al centro del processo di ideazione, progettazione, produzione e distribuzione dell’impresa
- La sostenibilità sociale e ambientale affiancata a quella economica
Questa rivoluzione si concentrerà sulla fornitura di produzione e servizi virtualizzati antifragili. Si concentrerà su un’etica incentrata sul cliente, su industrie superconnesse con una vivace catena di fornitura, su una flessibilità automatizzata, su reti interne di valore in cui le interazioni all’interno dell’organizzazione o all’esterno siano corrette tra le varie nazioni e le relative aree amministrative
La nuova Rivoluzione Industriale dovrà trovare per le società e a livello globale un equilibrio per gli umani: bisognerà dare risposte adatte ai problemi derivanti dal fatto che imprese, posti di lavoro, tipologie di lavoro saranno distrutti in un arco di tempo relativamente breve.
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