Durante la 50esima edizione del Forum di The European House-Ambrosetti a Cernobbio, la competitività europea è stata al centro delle discussioni, con particolare attenzione alla sua relazione con l’innovazione e la salute della popolazione. Fabio Landazabal, presidente di GSK Italia, ha commentato a margine dell’evento, intitolato ‘Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive’, sottolineando come questi due fattori siano essenziali per mantenere l’Europa competitiva a livello globale.
Secondo Landazabal, la sfida della competitività di un Paese si basa su diverse leve, due delle quali sono cruciali. La prima riguarda l’innovazione, che un Paese deve stimolare e abbracciare in vari settori, tra cui l’intelligenza artificiale, l’energia pulita, le scienze della vita, la ricerca e la produzione di farmaci e vaccini. Tuttavia, ha sottolineato che l’Europa sta cominciando a perdere terreno su questo fronte, soprattutto rispetto agli Stati Uniti e alla Cina, queste le sue parole:
“È un paradosso perché l’Europa ha una forte vocazione alla ricerca, ma fatica ad accedere ai capitali necessari e a creare un mercato competitivo per i prodotti e le soluzioni sviluppate. Dobbiamo migliorare l’adozione dell’innovazione e creare mercati più attrattivi a livello globale, rendendo l’Europa un ambiente favorevole per gli investimenti”.
La seconda leva individuata da Landazabal è la popolazione, intesa come motore dell’economia del Paese. Il contributo della popolazione al PIL, attraverso il lavoro e l’innovazione, è fondamentale per migliorare il tenore di vita. Tuttavia, l’Italia si trova ad affrontare una sfida demografica crescente: è il secondo Paese più longevo in Europa, dopo la Spagna, con gli over 65 che rappresentano oltre il 23% della popolazione. Si stima che questa percentuale raggiungerà il 35% entro il 2050. Questo invecchiamento della popolazione ha un impatto notevole sull’economia, ma Landazabal sottolinea che la cosiddetta Silver Economy, che rappresenta il 20% del PIL italiano e un quarto dei consumi familiari, non deve essere vista solo come un problema, ma come un’opportunità. Infatti ha proseguito così:
“La salute pubblica in Europa è un tema cruciale, soprattutto in Paesi come Italia e Spagna, dove la popolazione sta invecchiando rapidamente e la natalità rimane bassa nonostante gli sforzi. Dobbiamo trovare un modo per trasformare questa sfida in una possibilità di crescita. Investire nella prevenzione e nella salute è fondamentale per affrontare l’invecchiamento della popolazione e generare un ritorno sugli investimenti a lungo termine”.
Una recente analisi dell’Altems, condotta per Farmindustria dall’Università Cattolica e pubblicata il 16 luglio, conferma l’importanza di proteggere la popolazione adulta attraverso le vaccinazioni. Lo studio stima che una popolazione adulta correttamente vaccinata potrebbe portare a un recupero annuale di 10 miliardi di euro di produzione industriale, quasi 3 miliardi di risparmi in costi sociali e oltre mezzo miliardo in gettito fiscale. Questo ammontare rappresenterebbe circa la metà dei fondi aggiuntivi necessari per la legge finanziaria del 2025. Infine ha concluso ribadendo l’importanza della Silver Economy:
“In questo contesto, l’investimento nell’innovazione e nella sua adozione è la chiave per fornire soluzioni a una popolazione che invecchia. La Silver Economy dovrebbe diventare uno dei pilastri della nostra economia, non un fardello, ma un’opportunità per crescere”.