Lavoro, disuguaglianze e PNRR nell’intervento di Mattarella alla nazione in occasione del 1° maggio, Festa dei Lavoratori.
Queste le parole pronunciate nel Reggiano dal Presidente della Repubblica:
“Celebriamo il valore della giornata del 1° maggio con necessario anticipo, in una realtà che ribadisce il valore costituzionale del lavoro e sottolinea, al contempo, come esso si confermi il motore della crescita e della coesione sociale della Repubblica.
È il lavoro che ci mette di fronte alle sfide nuove, alle necessità e a bisogni emergenti, per chiederci come rilanciare il Paese in Europa e nel mondo. Il lavoro è stato lo strumento che ha permesso e favorito la mobilità sociale. Il lavoro è ciò che mette ogni cittadino nella condizione di scegliere il proprio posto nella vita della comunità”, ha detto Mattarella, secondo cui bisogna superare “il mero galleggiamento industriale” e “andare avanti attraverso il dialogo sociale”. Il capo dello Stato ha ricordato che “l’unità del Paese significa unità sostanziale sul piano delle opportunità di lavoro. Significa impegno per rimuovere le disuguaglianze territoriali”. E ha proseguito dicendo che “il lavoro è indice di dignità perché è strettamente collegato al progetto di vita di ogni persona. E, allora, mentre si riaffaccia la tentazione di arrendersi all’idea che possa esistere il lavoro povero, la cui remunerazione non permette di condurre una esistenza decente, è necessario affermare con forza, invece, il carattere del lavoro come primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto.
Il PNRR è ineguagliabile opportunità” che potrà “ridurre e colmare ritardi strutturali, sostenere strategie di crescita e favorire, con l’innovazione, più diffuse opportunità. Opportunità che interpellano il sistema delle imprese per mettere a terra le diverse iniziative”. E aiuterà a “trasformare l’economia italiana e puntare alla piena occupazione.
Esiste rapporto stretto che interviene tra lavoro, coesione sociale e saldezza delle istituzioni e, dunque, della democrazia. Lavoro, dunque, per un esercizio pieno dei diritti di cittadinanza. Lavoro come antidoto, come strumento efficace per combattere in modo proficuo discriminazioni e illegalità diffuse. Il lavoro è parametro che permette di misurare l’effettivo livello di parità, sul terreno della occupazione e dei salari, tra donne e uomini. Al fine di verificare il rispetto di quanto disposto dall’art. 37 della nostra Costituzione: ‘La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione’.
Il Primo Maggio è la festa della dignità del lavoro. È la festa della Repubblica fondata sul lavoro. Il lavoro è anche un dovere. Ce lo ricorda l’art.4 della Costituzione. Ecco perché favorire l’ingresso nel mondo del lavoro è compito delle autorità pubbliche preposte che devono creare le condizioni affinché le imprese possano svilupparsi”.