Gli ultimi 70 anni hanno visto un’impennata dello sviluppo tecnologico senza precedenti, con una diffusione che, pur favorendo alcuni continenti, raggiunge pressoché ogni angolo del mondo.
Tra le invenzioni che però più di tutte hanno contribuito a cambiare la nostra vita senz’altro spiccano gli smartphone, ormai una colonna portante di ogni società avanzata. Si potrebbe obiettare che in realtà gli smartphone siano semplicemente un’evoluzione ulteriore del pc, forse la più grande rivoluzione del ‘900, ma la superiore maneggevolezza e trasportabilità li rende uno strumento nettamente superiore e financo più impattante sul nostro modo di vivere: finché erano i pc l’apice della tecnologia era comunque necessario recarsi a casa o in un altro luogo provvisto di un computer (e di una connessione via cavo) per soddisfare la nostra curiosità e più in generale avere accesso al web, mentre oggi tutte le informazioni contenute all’interno della rete sono sempre a nostra disposizione, a portata di pochi click.
Sembrano un’invenzione recentissima, eppure dall’uscita del primo iPhone, il primo vero smartphone a tutti gli effetti, sono passati ormai quasi 20 anni, poco di meno del tempo trascorso tra l’uscita del primo Macintosh e del primo iPhone. Sorge spontanea la domanda quale sarà il prossimo smartphone?
La recente prima timida commercializzazione delle nuove intelligenze artificiali come ChatGPT potrebbe essere la risposta, ma è evidente come questa tecnologia non sia strettamente legata ad un hardware come le precedenti, rendendola profondamente diversa a livello concettuale. Servirà ancora un telefono (o un computer) per poterne fruire appieno. E lo stesso vale per Neuralink che, in fin dei conti, è uno straordinario telecomando mentale. Forse lo strumento più innovativo emerso in tempi recenti potrebbe essere il visore XR della Apple, ancora decisamente fuori portata per le tasche di un cittadino medio, che ha delle potenzialità non da poco. La realtà aumentata infatti potrebbe in futuro rendere obsoleti gli uffici: a che pro acquistare o affittare a caro prezzo un luogo di lavoro se è possibile attraverso un visore essere contemporaneamente a casa e in una stanza di lavoro condivisa coi colleghi? Eppure, nonostante le interessanti prospettive, questa prospettiva è ancora lontana dalla nostra realtà e non potrà coinvolgere tutta quella parte della popolazione che svolge attività produttive per cui è richiesta un qualsiasi tipo di attività manuale.
La cosa più probabile è che, più che un vero e proprio erede degli smartphone, emergano nei prossimi anni nuovi strumenti con un impatto minore sulle nostre vite che andranno semplicemente ad integrarsi con la nostra attuale appendice digitale.