E’ noto che una grossa parte della partita per un futuro più sostenibile si gioca sulla capacità di produrre energia pulita, ma la strada per un’indipendenza energetica green è ancora molto lunga.
I dati divulgati dal Gestore Servizi Energetici (GSE) parlano chiaro, il 18,9% dell’energia consumata in Italia proviene da fonti rinnovabili che hanno portato ad un risparmio di 22,6 milioni di tonnellate di petrolio (circa 108 milioni di barili), equivalenti a 40 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera.
I dati relativi al primo semestre del 2022 dicono che in Italia si è registrato un totale cumulato di 1.211 MegaWatt di nuova potenza installata di rinnovabili, con un +168% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, con un ottimo incremento il fotovoltaico 1.061 MW (+193%), 123 MW per l’eolico (+66%) e 27 MW per l’idroelettrico (+72%).
Se quindi la transizione green procede, pur con gravi tentennamenti sul nucleare, al contempo procede anche il viaggio verso l’indipendenza energetica. Solo il 23% dell’energia da noi consumata infatti è prodotta nel Bel Paese, peggio di noi nell’UE fanno solo Malta (3%), Lussemburgo (5%), Cipro (7%) e Belgio (22%). La buona notizia è che con i miglioramenti delle batterie l’energia solare potrà essere un fattore in uno Stato secondo solo alla Spagna come quantità di possibile produzione stimata. Inoltre la crescita del 9% nell’ultimo anno, più del quadruplo della Spagna e del doppio della Francia, è senz’altro un bel segnale.
La strada verso una politica energetica autarchica e sostenibile sembra ancora lunga, ma i primi passi sono incoraggianti.