A Roma tiene banco il caso di Simone Cicalone, youtuber ed ex pugile, che recentemente è salito agli onori della cronaca per la sua scelta di pattugliare insieme ad alcuni altri volontari le stazioni della metropolitana di Roma dove gli scippi sono più comuni, con tanto di filmati e testimonianze pubblicati su YouTube.
A fare da cassa di risonanza per questa bizzarra situazione è stata la CGIL, che ha accusato Cicalone di promuovere stereotipi di destra e di improvvisarsi vigilantes senza permesso. Non è tardata però la risposta di FdI che ha difeso lo youtuber, la cui unica colpa a detta di alcuni deputati, sarebbe “difendere le categorie più fragili dai furti”. Chi ha ragione? Come spesso capita la verità si trova probabilmente nel mezzo. Presupponendo la buona fede del protagonista di queste vicende, che pare in realtà assodata, sicuramente non è comunque normale che all’interno di una società civile alcuni cittadini si ergano al di sopra della legge e assumano il ruolo di giustizieri; se in questo caso è però interessante notare come i supereroi, che in tempi recenti hanno avuto una forte presa sul pubblico, incarnino esattamente questo tipo di comportamento, un segnale forse che i cittadini si sentono meno sicuri, pur essendo il crimine in calo?
Aldilà del comportamento di Cicalone, quello che dovrebbe farci riflettere dunque è come mai una fetta non indifferente di cittadinanza si senta a tal punto insicura dall’elogiare coloro che si sostituiscono alle forze dell’ordine. Probabilmente la ragione è banalmente che queste ultime non stiano svolgendo a dovere il loro lavoro. È tristemente noto come in molte zone, spesso vicino alle stazioni delle grandi città italiane (e non solo) la microcriminalità serpeggi, portando i cittadini a sentirsi impotenti di fronte a furti e scippi e generando quindi una forte frustrazione tra i contribuenti. Non a caso sui social sono pochissimi a schierarsi contro lo youtuber, che si è semplicemente fatto carico di un servizio che lo Stato, sempre più in difficoltà con i suoi conti e con un organico sempre minore a disposizione, non riesce pienamente a garantire.
Se quindi è quasi impossibile stabilire chi abbia ragione in questa querelle, è altrettanto complesso capire come risolvere il problema. Cicalone sarà probabilmente costretto a fermarsi dopo un richiamo del prefetto, ma la questione della maggior richiesta di sicurezza dei cittadini rimane, come anche le ultime elezioni nazionali ed europee hanno dimostrato. Ma i soldi per finanziare maggiormente le forze dell’ordine continuano a scarseggiare, così come per tutto il settore pubblico del resto. Le pensioni continuano a pesare come un macigno sul bilancio dello Stato e, in assenza di riforme sostanziali, continueranno a rendere estremamente complesso il miglioramento dei servizi per i cittadini.
La risposta al problema non può essere univoca e richiederà probabilmente un lavoro sia sul piano pratico che su quello culturale. Una bella gatta da pelare per questo Governo e quelli che seguiranno.
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