Innovazione e brevetti spesso vanno di pari passo e proprio per questo il +5% registrato nel 2022 in Italia con 4.773 domande di brevetto lascia ben sperare per il futuro dell’ecosistema innovativo italiano.
Con la pubblicazione dei dati riguardanti il 2022 di Unioncamere e Dintec è emersa una piacevole sorpresa: il 2022 è stato l’anno in cui sono state registrate il maggior numero di domande per brevetti in Italia.
Come emerge dall’analisi, dal 2016 l’aumento delle domande italiane di brevetto europeo è risultato pressoché continuo, con una variazione del 33% tra il 2015 e il 2022, quando il nostro Paese ha raggiunto il miglior risultato del decennio, mantenendo così la quinta posizione per capacità inventiva nell’EPO tra i paesi UE e l’undicesima tra tutti i paesi del mondo.
A tenere alta la crescita sono soprattutto il nord-est ed il sud che segnano rispettivamente +6% e +29%. Nella prima macroarea le regioni più dinamiche sono risultate il Friuli-Venezia Giulia (+21%) e il Trentino-Alto Adige (+12%), mentre nella seconda l’Abruzzo (+93%), la Campania (+46%) e la Puglia (+14%). Nelle altre grandi circoscrizioni del Paese, le variazioni più significative nel numero delle domande si sono registrate in Liguria (+28%) e in Umbria (+57%).
Nel lungo periodo che va dal 2008 al 2022 le domande di brevetto europeo dell’Italia sono state 61.253 in tutto. Di queste 10.131, quasi il 17%, hanno origine nella provincia di Milano. Con 726 domande nel 2022, Milano si conferma la regina del Paese per il numero delle nuove invenzioni brevettate in Europa. Seguono le province di Torino e Bologna, entrambe con 314 domande di brevetto l’anno scorso, quindi Roma (252), Treviso (198), Vicenza (174) e Monza Brianza (172). Quella di Roma è l’unica provincia del Centro che entra nella lista delle top ten. Nel loro insieme, con 2.595 domande, le prime dieci concentrano il 54% delle domande complessive.
Nelle prime 20 posizioni, che concentrano il 73% delle domande pubblicate nel 2022 (3.469) – e sono saldamente occupate da province del Nord –, troviamo anche Firenze (dodicesima), Pisa (sedicesima) e Napoli (ventesima).
Così commenta i risultati il presidente di Unioncamere, Andrea Prete:
“L’Italia sta facendo bene sul fronte dell’innovazione. Probabilmente anche per effetto delle misure previste dal Pnrr, le nostre imprese stanno accelerando. Il dinamismo dimostrato da Milano negli anni, del resto, conferma la bontà della scelta di assegnare alla città la sede del Tribunale dei brevetti europeo. È un giusto riconoscimento alla capacità di tutte le aziende e i centri di ricerca del territorio”.
Di questi brevetti ben l’88% proviene da imprese, mentre il 5% fa capo ad Enti ed il restante 7% a privati.
Le tecnologie della meccanica e dei mezzi di trasporto continuano a fare la parte da leone del Made in Italy: le domande di brevetto europeo in questi settori tecnologici sono 1.910 nel 2022, il 40% del totale, e crescono considerevolmente (+124 rispetto al 2021, con un aumento del 7%). Rispetto all’anno precedente, aumentano anche le domande di brevetto sulle nuove tecnologie di strumentazione e controllo (+76, con una crescita del 12%) e quelle relative all’elettricità e all’elettronica (+68, con una crescita del 14%). Guardando alle domande italiane nell’ambito delle Key Enabling Technologies (KET), che, per la loro applicazione ad un gran numero di attività produttive sono fondamentali per la competitività delle imprese, con un totale di 985 pubblicazioni dell’EPO, esse hanno raggiunto il 21% del totale, con un aumento dell’8% rispetto al 2021. Con 752 domande, quelle della manifattura avanzata rappresentano oltre il 76% delle KET, tanto che “spiegano” tutto il loro aumento in valore assoluto rispetto al 2021 (+76, con una crescita dell’11%).
Le domanda italiane di brevetti con tecnologie green aumentano invece del 23% rispetto al 2021. Di queste, il 29% fa riferimento a quelle per la gestione e il trattamento dei rifiuti, cresciute del 22% l’anno scorso. Le altre tecnologie verdi che hanno manifestato una dinamica notevole sono quelle per le energie alternative (+72%) e quelle relative al design dei prodotti (+66%).