Trentino Data Mine è un progetto ambizioso di creazione di un data center avanzato in Italia. L’iniziativa riceverà oltre 50 milioni di euro di finanziamenti, in parte grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La sua posizione è unica, situata all’interno della ex miniera San Romedio nell’area di Tassullo, Val di Non, rendendolo il primo data center italiano collocato all’interno di una montagna.
L’Università di Trento è il capofila del progetto e assume la responsabilità scientifica del cantiere. La costruzione del data center sarà effettuata da un consorzio di imprese, tra cui Covi Costruzioni, Dedagroup, Gpi, e l’Istituto atesino di sviluppo (Isa). Inoltre, diversi enti e organizzazioni, come la Fondazione Bruno Kessler, Eit Digital, Hub Innovazione Trentino e Trentino Sviluppo, svolgeranno un ruolo importante nel progetto.
Il data center sarà progettato per offrire potenza di calcolo per lo sviluppo di applicazioni nell’ambito dell’intelligenza artificiale, data analysis e cybersicurezza. Sarà in grado di ospitare migliaia di postazioni server e rack su oltre 80.000 metri quadrati di spazio utile all’interno della montagna. La localizzazione in una miniera offre un ambiente naturalmente protetto da interferenze elettromagnetiche e da eventi climatici estremi. Inoltre, la struttura sarà sostenibile, con la possibilità di utilizzare energia prodotta da fonti rinnovabili. Il data center avrà la capacità di svolgere servizi ICT avanzati, tra cui edge computing e crittografia quantistica, rendendolo attraente per imprese, enti pubblici e istituti di ricerca che richiedono risorse computazionali di alta qualità e sicurezza.