Dieci anni fa, un decreto legge firmato dall’allora ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera riconosceva per la prima volta da un punto di vista normativo l’esistenza di un ecosistema dell’innovazione italiano, all’interno di un più ampio piano per rendere l’Italia un paese ospitale per le startup. Oggi le startup italiane raccolgono finanziamenti in crescita media del +50% ogni anno, sono nati i primi unicorni e nel 2021, per la prima volta nel nostro Paese, gli investimenti in startup hanno superato il miliardo.
Ma il divario strutturale con i principali Paesi europei resta ampio e diventa fondamentale attualizzare e semplificare il quadro normativo esistente, aumentare gli incentivi fiscali, mettere a sistema le agevolazioni per gli investitori e attuare politiche in grado di attrarre talenti e incentivare l’imprenditoria femminile.
‘’Dieci anni dopo l’introduzione dello Startup act, prima legge organica sulle imprese innovative per il nostro Paese, gli investimenti in Startup hanno superato il miliardo di euro di finanziamenti. Ma, guardando all’estero, il gap da colmare è ancora consistente: nel 2021 le Startup spagnole ricevevano infatti 6,6 miliardi, le francesi 11,6 miliardi e le tedesche 16,2 miliardi’’ dichiara Cristina Angelillo, presidente di InnovUp. ‘’Per questo è fondamentale condividere insieme le strade su cui è prioritario intervenire per innescare un circolo virtuoso che abbia, come finalità, un’effettiva valorizzazione e il consolidamento del comparto, settore strategico per il rilancio e lo sviluppo economico del Paese’’.
L’idea alla base è quella di arrivare ad un manifesto condiviso che sappia guardare ai prossimi dieci anni nell’ottica di agevolare e supportare le Startup aumentando la competitività della filiera, snellendo gli adempimenti burocratici, superando l’attuale stratificazione normativa e favorendo l’internazionalizzazione di Startup, PMI e centri di innovazione.
Proprio per questi motivi, InnovUp ha annunciato anche tre nuove partnership con altrettante associazioni che condividono l’obiettivo comune di avvicinare il nostro Paese ai modelli di ‘Startup nation’ europei: Roma Startup (l’associazione dell’ecosistema dell’innovazione della Capitale), AgriFood-Tech Italia (l’associazione che raccoglie i principali abilitatori nazionali dell’ecosistema delle Startup agrifood) e EdTechItalia (l’associazione delle realtà che mettono l’innovazione al servizio dell’educazione e della formazione).
“Dopo anni di tavoli e collaborazioni informali, sono molto contento di poter dare il via ad un processo di formalizzazione delle alleanze tra le diverse anime dell’ecosistema in un percorso federativo’’ ha dichiarato Gianmarco Carnovale, presidente di Roma Startup. ‘’L’economia dell’innovazione agli occhi delle istituzioni è piccola e frammentata a causa della moltitudine di associazioni. Non è un male che ci siano molte associazioni, dato che le tipologie di interessi in una filiera complessa sono molteplici, ma è ora che si rappresenti anche il sistema nel suo insieme”.
‘’La crescita dell’ecosistema nazionale negli ultimi dieci anni ha aperto straordinarie opportunità per le Startup che operano nei settori industriali strategici per il Paese, a partire dall’agrifood. Ma c’è ancora molto da fare. L’anno scorso, nel mondo sono stati investiti oltre 50 miliardi di dollari nelle Startup agrifood. Solo lo 0,2% di questo capitale è stato investito in Startup agrifood italiane, almeno 10 volte meno di quanto il settore nazionale dell’agrifood rappresenta nell’economia mondiale’’ ha aggiunto Peter Kruger, Presidente di AgriFood-Tech Italia. ‘’Edtech Italia è lieta di far parte di un’ampia rete dell’Innovazione, trasversale e nazionale, capace di far risuonare le istanze di un ecosistema giovane, ma in grande fermento. L’apprendimento e le tecnologie sono un valore strategico per lo sviluppo del nostro paese: l’edtech è quindi uno snodo inevitabile per l’educazione e la formazione del presente e del futuro’’ ha concluso Donatella Solda, presidente di Edtech Italia.
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