L’Università Liuc di Castellanza (Varese) ha recentemente lanciato “Pattern”, una piattaforma innovativa dedicata all’analisi dei brevetti italiani. Questo strumento, indirizzato a ricercatori, aziende e istituzioni, consente di esplorare l’innovazione in Italia attraverso una dashboard ricca di dati.
Pattern raccoglie informazioni riguardanti i brevetti italiani, offrendo diverse analisi. Oltre alla visualizzazione del numero di brevetti in una specifica area geografica nel corso del tempo, la piattaforma permette di esplorare le aree tecnologiche per le quali è stata riconosciuta la proprietà intellettuale. Tra le altre funzionalità, è possibile visualizzare l’indice di apertura internazionale, che indica in quanti paesi il brevetto è riconosciuto, lo stato legale e il numero di citazioni. Inoltre, la piattaforma fornisce l’Innovation Patent Index per ogni territorio, un indicatore sviluppato dalla Liuc che valuta la qualità dei brevetti basandosi su cinque insiemi di dati: diversificazione, qualità, internazionalizzazione, tempo ed efficienza.
Il progetto è stato finanziato nel contesto del progetto RISICO (Rete integrata per l’innovazione e la competitività) e realizzato in collaborazione con ECOLE (Enti COnfindustriali Lombardi per l’Education) e Univa Servizi nell’ambito del Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020. L’obiettivo di Pattern è fornire informazioni dettagliate sull’innovazione tecnologica, facilitando un’analisi approfondita delle dinamiche dell’innovazione e delle sue specificità. Ma anche quello di essere uno strumento utile per le istituzioni coinvolte nello sviluppo di politiche di supporto all’innovazione, nonché per imprenditori e associazioni industriali, che possono utilizzarlo per identificare posizionamenti tecnologici e di mercato rilevanti. Oltre a ciò, la piattaforma è destinata a essere uno strumento di grande utilità per i ricercatori e gli studenti universitari.
Così ne parla Gloria Puliga, Ricercatrice della Scuola di Ingegneria Industriale della Liuc che ha curato lo sviluppo della piattaforma:
“Questo progetto espressione della cosiddetta terza missione, cioè di attività rivolte ad aziende e policy makers, che diffondono la nostra conoscenza in senso più ampio sui territori. In futuro l’obiettivo è quello di rendere la dashboard sempre più utile per le analisi aziendali, ma anche di sviluppare dei casi studio per la didattica e di integrare ulteriori dati e tecniche, ci stiamo ad esempio già muovendo sul machine learning, per nuove analisi sempre più sofisticate e dettagliate”.