Lo studio condotto dal Censis per Assindatcolf evidenzia un welfare incompleto che genera preoccupazioni diffuse tra le famiglie italiane, in particolare riguardo alla salute, assistenza e previdenza. Le famiglie si trovano sempre più vulnerabili, incerte sulla gestione della non autosufficienza e consapevoli della necessità di ricorrere a risorse proprie.
La transizione demografica, con l’aumento delle malattie croniche e delle condizioni legate all’età avanzata, ha portato a una crescente domanda di cure a lungo termine, mettendo a dura prova la sostenibilità dei servizi pubblici. Nonostante nel 2022 siano stati investiti 65.991 milioni di euro nell’assistenza da parte delle istituzioni pubbliche, la spesa per l’assistenza sociale rappresenta solo l’11,7% della spesa totale delle prestazioni di protezione sociale, risultando la quota di investimento più bassa rispetto ad altri settori come la sanità e il sistema previdenziale.
Il 45,3% delle famiglie considera prioritario il potenziamento dei servizi domiciliari, mentre il 58,7% chiede l’introduzione della deducibilità del lavoro domestico. Inoltre, il 49,1% delle famiglie dichiara di prendersi personalmente cura di un parente non autosufficiente, oltre al ruolo svolto dalla badante. Il futuro genera preoccupazione, con il 40,7% delle famiglie che giudica non sicure le proprie risorse economiche e teme che non siano sufficienti in caso di imprevisti. Il 64,6% individua l’inabilità e la non autosufficienza come il principale rischio futuro, seguito dalle malattie e la necessità di cure sanitarie (51,2%) e la diminuzione dei redditi e del tenore di vita negli anni della vecchiaia (35,0%).
Il report evidenzia anche le sfide affrontate dai caregiver, con il 49,1% che si occupa personalmente di un parente non autosufficiente. La fatica fisica e lo stress derivanti dalle cure sono considerati gli aspetti più critici dell’assistenza, seguiti dai condizionamenti della quotidianità e la mancanza di riconoscimento e compenso per il ruolo del caregiver da parte delle istituzioni. In sintesi, lo studio indica una necessità di interventi mirati per migliorare il sistema di assistenza e previdenza, affrontando le sfide demografiche e garantendo un adeguato supporto alle famiglie.